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Sabato 16.02.2008 – Campotosto on ice

17 febbraio 2008 6 commenti

Previsioni per il weekend: bello, ma con freddo polare.

Sms, a sorpresa di Jedan, venerdi sera: “Sto da solo. Usciamo?“. Yeah. Senza meta.

Appuntamento alle 10 al solito posto. C’è pure un commento su quanto è tiepida l’aria. Come no?

Si parte verso Nord: Tiberina, poi Salaria.
Passo allegro e, in un’oretta, siamo a prenderci un cappuccino ad Antrodoco. Dalla prima ora si sono già capite parecchie cose, tuttavia.
Innanzitutto, l’aria, anche a quote basse non è tiepida: fa un freddo cane. Tira anche un ventaccio infame di tramontana che una curva su due ti manda fuori traiettoria, le strade sono salate e l’aderenza non è ottimale. Infine, il nuovo casco è molto più aperto del precedente e arrivano una marea di spifferi da combattere in qualche modo.
Insomma, un clima da wendigo (quello vero).
Riscaldati dal cappuccino, inizia l’avventura. Salaria per l’Aquila, su cui, visto che è riparata, si riesce a impostare pure qualche curva come dio comanda, poi SS 80 del Gran Sasso.

Per chi non la conoscesse, il tratto di SS 80 che va da L’Aquila al valico delle Capannelle (quota 1300 slm) è una delle strade più belle del Centro Italia da fare in moto. Il problema è che, proprio per questo motivo, in primavera estate è affollatissima di motociclisti assatanati che ti passano sulle orecchie e, di conseguenza, di pattuglie della Stradale. Insomma, sono quelle strade che non puoi non amare e non puoi non odiare.

Ovviamente, oggi non c’è nessuno: tutti, motociclisti e poliziotti, davanti al camino, magari insieme. Noi la percorriamo allegri, appena destabilizzati ogni tanto dal vento e dal ghiaccione sulle curve in ombra.
Siccome le Capannelle erano ancora basse, proseguiamo e prendiamo il bivio per Campotosto. Sulla strada che va verso il lago, troviamo ancora tanto sale e quindi si va piano. Inutile dire che che freddo che fa.
Per non farsi mancare niente, facciamo la SS 577 del Lago di Campotosto dal lato lungo. Strada ghiacciata e sporca di neve, quindi passo felpato, che tiene in piedi la moto, ma fa sentire di più il freddo. A questo, infine, si aggiunge una nuvola nerissima che si addensa proprio sopra di noi e che , inseme agli alberi gelati, tutto intorno, non promette niente di buono. Se avesse preso a nevicare, saremmo ridiscesi in primavera. Per fortuna è un fuoco di paglia

A Campotosto (quota 1485 slm), il ristorante che volevamo utilizzare era chiuso per ferie (Maldive, immagino) e quindi, dopo esserci tolti e rimessi tutta l’attrezzatura rimontiamo in moto e puntiamo su Amatrice. Passando, facciamo due foto all’altezza della diga, giusto per ricordarsi quanto siamo pazzi.

Campotosto
Il tratto in discesa è più soleggiato, quindi fa meno freddo, ma è un incubo motociclistico. Oltre al solito ghiaccione a tradimento sulle curve in ombra, qualche anima bella ha anche riversato sulla sede stradale quantità industriali di brecciolino. Per non far ghiacciare? Se è così, non ci sono riusciti.

Alle 14, finalmente siamo ad Amatrice e lì si va a botta sicura.

Intermezzo

Mago
Fine intermezzo

Riscaldati e ritemprati si riparte e si punta su Roma, quindi Salaria. Sempre bella, ma contro sole e con il vento al traverso… Ma sarà pure che ne avevamo le palle piene. A Osteria Nuova, saluto Jedan  e vado a trovare un mio amico lì vicino.

Sono a Roma per le 20, in tempo per assistere a una partita della Roma da dimenticare.

Qui la mappa del giro.