Mattinale lombrosiano

5 minuti di Agorà su Raitre, stamattina prima di andare al lavoro.

Si discute di violenza e di razzismo e c’è un tipo di colore della CGIL, tale Bilongo, che parla un bellissimo italiano. Con un lieve accento da “Zi buana”, ma davvero bello. Locuzioni come “proclività a delinquere“, “approccio lombrosiano ai problemi“: cose belle e rare da sentire in TV.

Tanto che Vianello si è preoccupato e ha chiesto agli uomini della strada, che seguono e partecipano alla trasmissione da casa via webcam (il tratto distintivo del programma) se fossero familiari con le teorie di Lombroso. Ovviamente, non ne sapevano nulla, con buona pace del Blut und Boden alle vongole.

A chiosa di questo show di italica ignoranza, tanto più surreale quanto originato dalla troppa cultura di un immigrato, c’è stata l’irruzione di Borghezio, che, in collegamento da Bruxelles con il trench d’ordinanza, ha pensato bene di rimproverare Bilongo per aver messo in luce negativa un “grande scienziato italiano e soprattutto piemontese, come Lombroso“. Che, tradotto, vuol dire: “A negro!  Prima de parla’ del genio piemontese che allargava gli orizzonti della scienza quando voi (negri) stavate ancora a corre’ appresso ai leoni, sciacquate la bocca!”

Che poi il buon Cesare Lombroso sia stato un figlio di un tempo e di una cultura non particolarmente illuminati, le cui teorie fanno oggi sorridere un po’ tutti, a Borghezio, preso dalla sua piemontesità archetipica, deve essere sfuggito.